Dal tabù alla prevenzione: Generali e la nuova cultura della salute mentale
In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, Generali rinnova il suo impegno per il benessere psicologico con la partecipazione all’evento” Head On” di Mindwork e al “Festival Salute” di Repubblica. Due iniziative rivolte ad un unico obiettivo: promuovere ascolto, prevenzione e una cultura aziendale sempre più inclusiva
10 ottobre: una giornata per accendere i riflettori sulla salute mentale
C’è stato un tempo in cui parlare di salute mentale era quasi un tabù. Oggi, invece, il 10 ottobre rappresenta un’occasione globale per accendere i riflettori su un tema che riguarda tutti, nessuno escluso. La salute mentale è diventata un pilastro del benessere collettivo, e la crescente consapevolezza sociale ha aperto la strada a nuove strategie di prevenzione e supporto.
Dallo stigma alla prevenzione: una nuova consapevolezza collettiva
Non si tratta più solo di curare, ma di prevenire, ascoltare, creare reti di sostegno. Famiglie, scuole, aziende e comunità sono chiamate a fare la propria parte. In questo scenario, le imprese possono essere motore di cambiamento, promuovendo ambienti inclusivi e iniziative concrete.
“Crepe”: storie, ascolto e nuove sfide per il benessere psicologico
Proprio in questo contesto di rinnovata attenzione, Generali lancia la seconda stagione di “Crepe”, il podcast che illumina le zone d’ombra in cui ancora oggi si rifugia chi vive un disagio psicologico. La nuova serie si addentra nelle sfide del mondo contemporaneo: pressioni sociali, isolamento digitale, ansia da prestazione. Temi che toccano da vicino soprattutto le nuove generazioni, ma che riguardano tutti noi.
Scopri di più sulla prima serie
Testimonianze e voci esperte: storie di resilienza e supporto
Ogni episodio intreccia storie vere e contributi di esperti, offrendo strumenti di comprensione e percorsi di resilienza. Si parla di cyberbullismo, di solitudine, di come la pandemia abbia acuito fragilità già esistenti. Ma soprattutto si racconta come sia possibile, insieme, costruire nuove strategie di ascolto e prevenzione.
“Il mondo che cambia porta problematiche nuove, che però conducono a disagi molto diffusi”, sottolinea Monica Bastiani, responsabile Head Office People Care & DEI di Generali. “La situazione di isolamento totale in cui la pandemia ci ha trascinato ha acutizzato o fatto emergere fragilità di molti di noi - a partire dai giovani che, nel periodo di più importante sviluppo della loro socialità, si sono trovati a lungo privi di relazioni e interazioni fondamentali”.
È da questa consapevolezza che nasce il nuovo focus di “Crepe”, che dopo aver affrontato l’anno scorso i disturbi psicologici in generale, ora punta l'attenzione sul mondo che cambia, sui nativi digitali e sulle sfide che affrontano.
Generali al Festival Salute di Repubblica: confronto e sensibilizzazione
Giovani, digitale e disagio mentale: la tavola rotonda
Per Generali, la sensibilizzazione passa anche attraverso il confronto pubblico. Ecco perché il Gruppo è stato protagonista al Festival Salute di Repubblica a Padova, con una tavola rotonda dedicata alle nuove sfide che il digitale e i cambiamenti sociali pongono ai giovani, in cui è stata inoltre presentata la seconda serie di “Crepe”. Esperti come Ivano Zoppi (Segretario generale di Fondazione Carolina), Valentina Giacalone (fondatrice di un’associazione contro il bullismo) e Monica Bastiani hanno portato testimonianze e riflessioni su come affrontare queste nuove forme di disagio.
Dati ISTAT e nuove forme di bullismo e isolamento
I numeri parlano chiaro: secondo l’indagine ISTAT “Bambini e ragazzi: comportamenti, atteggiamenti e progetti futuri” - realizzata nel 2023 e pubblicata lo scorso giugno - il 68,5% dei ragazzi tra 11 e 19 anni ha subito almeno un episodio offensivo o violento nell’ultimo anno, e quasi il 34% è stato vittima di cyberbullismo. In un’epoca in cui gli adolescenti trascorrono fino a 10 ore al giorno online, il rischio di isolamento è più alto che mai.
La risposta educativa: il ruolo degli adulti
Ma i dati non bastano: serve una risposta educativa forte. “Quando si parla di emozioni, non c’è nulla di virtuale: poco importa se le offese avvengono dietro uno schermo o nel cortile della scuola, le ferite psicologiche restano profonde e devono essere affrontate con il sostegno di adulti competenti”, sottolinea Zoppi. La relazione educativa, il dialogo e la presenza degli adulti sono fondamentali per prevenire e affrontare il disagio.
Benessere in azienda: l’impegno di Generali
Il Gruppo ha fatto della responsabilità sociale d'impresa uno dei suoi quattro ruoli strategici: in qualità di Datore di lavoro responsabile, Generali si impegna infatti a promuovere la diversità, l'equità e l'inclusione sul luogo di lavoro, offrire opportunità di formazione, coltivare il talento in tutte le sue forme e implementare modalità di lavoro flessibili e sostenibili. Di tale impegno fa parte anche l’attenzione alla salute mentale e al benessere psicologico delle persone del Gruppo.
Il Manifesto per il benessere psicologico in azienda
Per rafforzare questo percorso, dal 2023 Generali ha aderito al Manifesto per il benessere psicologico in azienda, che definisce il benessere psicologico come parte integrante di un più ampio concetto di salute insieme al benessere fisico, relazionale e finanziario. Al centro del Manifesto anche la consapevolezza che il benessere psicologico di manager e responsabili è il punto di partenza per una leadership sana e inclusiva, capace di riconoscere la persona oltre il suo ruolo e di costruire relazioni che facciano sentire ogni individuo accolto, valorizzato e tutelato nella sua unicità.
L’adesione al Manifesto, confermata anche quest’anno in occasione dell’evento Head On organizzato da Mindwork, rappresenta per Generali un passo concreto verso una cultura aziendale che mette al centro la persona, promuovendo servizi di supporto psicologico, attività di prevenzione dello stress e iniziative per la gestione sana dei carichi di lavoro e la disconnessione digitale.
Con 87.000 dipendenti nel mondo e circa 14.000 in Italia, l’obiettivo di Generali è favorire il benessere mentale di tutti i dipendenti, in un ambiente dove quattro generazioni convivono e si confrontano quotidianamente.
“La salute mentale è un pilastro della nostra strategia di sostenibilità”, afferma Bastiani. “Il benessere delle nostre persone non è solo una responsabilità etica, ma un elemento strategico per costruire un futuro sostenibile”.
Prevenzione, ascolto e comunità: la strada verso un futuro più sano
Superare lo stigma, aprirsi al dialogo e costruire reti di supporto tra famiglie, scuole, aziende e comunità è la chiave per affrontare le nuove sfide della salute mentale. Il podcast “Crepe”, il Manifesto per il benessere psicologico in azienda e la partecipazione a eventi dedicati alla salute mentale sono esempi di come Generali intende essere parte attiva di questo cambiamento.
L’intento del Gruppo è proprio quello di sfatare un tabù, di fare luce su argomenti troppo spesso evitati ed eliminare lo stigma che ancora troppo spesso accompagna questi problemi e i disturbi che ne conseguono, e aprirsi all’ascolto e al racconto, a casa, con i propri affetti, e anche sul posto di lavoro.
"Tre anni fa abbiamo iniziato a parlare di well-being, di benessere, di come l'azienda può aiutare le persone a ritrovare un loro equilibrio all’interno di un luogo di lavoro sicuro ed inclusivo, dove tutti abbiano accesso ad opportunità di sviluppo, mettendo in campo la propria unicità perché rispettati”, aggiunge Bastiani. “L'obiettivo è quello di far capire che, ancor più in contesto come l’attuale che corre veloce e presenta sfide diverse dal passato, è importante spezzare l’isolamento ed aprire finestre di confronto".
La salute mentale è una sfida collettiva. Solo lavorando insieme – famiglie, scuole, aziende, istituzioni – si può costruire un futuro più sano, inclusivo e resiliente. Generali rinnova il suo impegno, invitando tutti a non restare indifferenti e a fare la propria parte.