#watchingpositive, now more than ever
So imagine my excitement when, on 21 March 2014, I organised Generali Italia's first press conference right in the Procuratie in Venice. The company had just been created and the project was super-ambitious: to integrate the three historic Generali companies in Italy - Generali, Ina Assitalia and Toro - into a single entity. A new French country manager, Philippe Donnet, had arrived to carry out the task and his first request was to speed up the project. So there was a lot of anticipation and a lot of effort on everyone's part to prepare for the launch with the media.
The speakers at the press conference were those who had to carry out the integration. Marco Sesana, who at the time was in charge of all operations and IT infrastructures; Giovanni Luca Perin, who had to bring together employees from the new realities and prepare them, in many cases, for new and different jobs; Bruno Scaroni, who had to deal with agents' requests and difficulties in the territory; and Davide Passero, who had the task of making Generali Italia's launch memorable with a new marketing campaign.
The campaign was called #seeamopositive and was intended to draw attention to the importance of looking at life positively, thinking about the future without fear. A beautiful message realized in an innovative way, through giant glasses, with colored lenses, that had been placed in the main Italian squares, where people could take pictures of themselves and leave their positive thoughts on social media.
There was also a pair of these giant glasses towering over St Mark's Square that morning, and I remember the excitement as tourists and passers-by flocked to look at them and take pictures of themselves. It was an unforgettable day, full of energy and positive vibes. I am sure that the claim of this campaign brought good luck, or at least helped everyone to face the difficulties of the moment in a positive way.
Looking back today - and considering the context in which we live today, where it is impossible to think of holding an event in the square with people - it seems as if decades have passed, not just a few years. But the pride of having been part of this extraordinary project, which has changed the face of insurance in Italy and Europe, remains unchanged. And for all of us who are celebrating Generali's 190th anniversary, the hope that we will soon be able to resume our lives as usual.
#see-us-positive, now more than ever.
Read the story in original language
#vediamopositivo, ora più che mai
Sono nata in una piccola città del Friuli, non molto distante da Trieste e da Venezia, e in ogni angolo delle nostre città ha sempre svettato un’insegna Generali, con il suo leone alato. Dalle mie parti Generali è molto di più di un’assicurazione, è un’istituzione, un simbolo di affidabilità e sicurezza, e un motivo di orgoglio per chi vive lì. Quando mi sono trasferita per l’Università a Venezia, questo legame è diventato ancora più forte. Non sapevo assolutamente nulla di assicurazioni, ma era impossibile passeggiare in Piazza San Marco senza guardare con un misto di ammirazione e invidia le persone che entravano nelle Procuratie Vecchie e che potevano vedere l’interno di quel magnifico edificio.
Immaginate quindi la mia emozione quando, il 21 marzo 2014, ho organizzato la prima conferenza stampa di Generali Italia proprio nelle Procuratie a Venezia. La Compagnia era appena stata costituita e il progetto super-ambizioso: integrare le tre storiche Compagnie di Generali in Italia – Generali, Ina Assitalia e Toro, in un’unica entità. Per svolgere il compito era arrivato un nuovo manager francese in qualità di Country Manager, Philippe Donnet, che aveva chiesto come prima cosa di accelerare i tempi di conclusione del progetto. C’era quindi molta attesa e grande impegno da parte di tutti per preparare il lancio con i media.
Gli speaker della conferenza stampa erano coloro che avrebbero dovuto realizzare l’integrazione. Marco Sesana, che allora guidava tutta la parte di operations e di infrastrutture IT; Giovanni Luca Perin, che doveva mettere insieme i dipendenti provenienti dalle nuove realtà e, in molti casi, prepararli ad affrontare nuovi e diversi lavori; Bruno Scaroni, che doveva gestire le richieste degli agenti e le difficoltà delle agenzie nel territorio, e Davide Passero, che aveva il compito di rendere memorabile il lancio di Generali Italia con una nuova campagna di marketing.
La campagna si chiamava #vediamopositivo e voleva richiamare l’attenzione sull’importanza di guardare la vita con positività, pensando al futuro senza paure. Un bellissimo messaggio realizzato in modo innovativo, attraverso occhiali giganti, con lenti colorate, che erano stati posizionati nelle principali piazze italiane, dove le persone potevano fotografarsi e lasciare i loro pensieri positivi sui social.
Un paio di questi enormi occhiali svettava quella mattina anche in Piazza San Marco e ricordo l’emozione di vedere turisti e passanti assieparsi per guardarli e farsi le foto.
Fu una giornata memorabile, piena di energia e di vibrazioni positive. Sono certa che il claim di quella campagna ha portato fortuna, o perlomeno, ha aiutato tutti a vivere anche le difficoltà del momento in modo positivo.
Ripensandoci oggi - e considerando il contesto in cui stiamo vivendo ora, in cui è impossibile pensare di fare un evento in piazza con delle persone - sembrano passati decenni e non solo qualche anno. Ma l’orgoglio di aver fatto parte di quello straordinario progetto, che ha cambiato il volto delle assicurazioni in Italia e in Europa, rimane immutato. E a tutti noi che festeggiamo i 190 anni di Generali, un augurio di poter riprendere presto le nostre vite di sempre.
#vediamopositivo, ora più che mai.