Decarbonizzazione del portafoglio

In base alla Strategia sul cambiamento climatico, nel 2020 il Gruppo ha aderito alla Net-Zero Asset Owner Alliance (NZAOA), riunita dalle Nazioni Unite, e si è impegnato a ridurre a zero le emissioni nette di gas a effetto serra dei suoi portafogli entro il 2050, al fine di limitare l'aumento della temperatura globale a 1,5 °C

A tal fine, abbiamo fissato due obiettivi intermedi per la decarbonizzazione del portafoglio entro il 2024 che riflettono il nostro costante impegno per il raggiungimento dell'obiettivo a lungo termine:

  • riduzione del 25% rispetto al 2019 dell'impronta carbonica degli investimenti diretti in azioni quotate e obbligazioni societarie, anche attraverso il dialogo con 20 società partecipate ad alta intensità di carbonio presenti nel nostro portafoglio;
  • allineamento di almeno il 30% del portafoglio immobiliare a una traiettoria di contenimento del riscaldamento globale di 1,5°C.

A seguito degli impegni assunti in questo ambito, il Gruppo sta gradualmente integrando l'impronta di carbonio nelle sue scelte di investimento e di partecipazione attiva (voto e impegno).

L'impronta di carbonio di un portafoglio può essere misurata utilizzando diverse metriche con differenti metodologie di calcolo.

Perimetro e metriche

31/12/2019 31/12/2020 31/12/2021 31/12/2022

2019-2022 delta

Portafoglio di investimenti diretti in azioni e obbligazioni societarie quotate (€ mld)

117,5 111,5 110,4 91 -22%

Emissioni assolute (mln tCO2e)

15,4 12,0 10,4 6,8 -55,9%

Intensità di carbonio (EVIC) (tCO2e/€ mln investito)

182 145 128 100 -45,1%

Intensità di carbonio (ricavi) tCO2e/€ mln di ricavi)

277 243 241 188 -32,1%

Coverage 

71% 74% 73% 75% 4 p.p.
Investimenti diretti in azioni quotate e obbligazioni societarie

La metrica scelta per monitorare l'implementazione dell'obiettivo è la Carbon Intensity (per EVIC).
L’intensità di carbonio (EVIC) è diminuita del 45,1% tra la fine del 2019 e la fine del 2022, muovendosi da 182 tCO2/€ mln investiti a 100 tCO2e/€ mln investiti.

Tale importante riduzione, negli ultimi anni, deriva principalmente da:

  • un’allocazione degli investimenti che ha privilegiato società più virtuose nella  transizione energetica, riducendo contemporaneamente l’esposizione in emittenti con un alto livello di emissioni di CO2;
  • una riduzione delle emissioni di gas serra da parte delle società in portafoglio, anche in relazione agli effetti che la pandemia COVID 19 ha generato sull’economia mondiale a partire dal 2020 comportando una frenata dell’attività produttiva in alcuni settori.

Nonostante i risultati positivi ottenuti finora, prevediamo alcune sfide che dovremo affrontare e monitorare rigorosamente nei prossimi anni: la diminuzione delle emissioni di gas serra legate alla pandemia registrata alla fine del 2022 è in gran parte dovuta a un evento straordinario, il che significa che la ripresa post-Covid 19 porterebbe a un aumento delle emissioni di gas serra delle aziende, compensando la diminuzione indotta dalla pandemia negli anni precedenti. La guerra in Ucraina ha generato una crisi energetica nel 2022 per le aziende europee, che hanno dovuto ricorrere maggiormente al carbone per la produzione di energia elettrica (in sostituzione del gas russo), determinando un potenziale aumento delle emissioni di gas serra.

Ci siamo impegnati a sviluppare una strategia di decarbonizzazione dei nostri asset entro il 2050, che prevede il graduale allineamento del nostro portafoglio immobiliare agli obiettivi definiti dal modello CRREM (Carbon Risk Real Estate Monitor).

Questo impegno a lungo termine è supportato dall'obiettivo intermedio di allineare almeno il 30% del portafoglio immobiliare alla traiettoria di riscaldamento globale di 1,5°C entro il 2024.

Alla fine del 2022, oltre il 30% del portafoglio è in linea con il percorso di decarbonizzazione del CRREM, consentendoci di essere ben posizionati rispetto al raggiungimento dell'obiettivo. 

L'obiettivo di allineare il portafoglio totale alla traiettoria di 1,5°C è un piano ambizioso a lungo termine che richiede la comprensione delle peculiarità di ciascun edificio e la definizione di un piano di miglioramento. 
In quest'ottica, dal 2022 è stato definito un piano di efficienza energetica per i singoli immobili anche attraverso l'utilizzo di tecniche di data analytics, con l'obiettivo di individuare le possibili azioni di miglioramento e i potenziali costi per l'allineamento di questi immobili all'obiettivo di decarbonizzazione fissato per il 2050 e alle ambizioni di sostenibilità del Gruppo. Questo piano di efficienza energetica consiste attualmente in 24 miliardi di euro e viene presentato e aggiornato annualmente sulla base dei dati raccolti e stimati. Le azioni suggerite, che considerano i principali modi per ridurre le emissioni e aumentare l'efficienza energetica, vanno dalle ristrutturazioni (leggere o pesanti) agli aggiornamenti degli impianti, alla modifica del mix energetico e al coinvolgimento degli inquilini.

Per ulteriori informazioni consultare il sito di Generali Real Estate.