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Cinque mosse per la protezione dei parchi

Cinque mosse per la protezione dei parchi

Esiste un rischio di degrado ambientale anche in un’area protetta come un Parco nazionale dove in teoria tutto fila liscio per definizione? E se è vero, come si fa a valutarne gli effetti e a studiare il modo e le soluzioni per risolvere la situazione?

L’International Institute for Sustainable Development (Iisd), un centro di ricerca canadese indipendente che promuove  la sostenibilità ambientale attraverso innovazione, ricerca, comunicazione e partnership, ha messo a punto un manuale di rapido intervento dedicato a parchi e aree protette: un kit in cinque mosse per determinare il rischio e proporre soluzioni. L’Istituto di ricerca ha sviluppato - in partnership con altre realtà - un progetto che si chiama “CriSTAL Parks”, per aiutare chi si occupa di conservazione e di management delle aree protette: lo scopo è integrare i rischi nella pianificazione, sviluppare strategie di adattamento climatico e  identificare le sfide maggiori cui si trovano di fronte le aree pilota del progetto. Le zone di intervento sono per ora due: il Parco nazionale di Loreto Bay nella Baja California e la Riserva paesaggistica di Nor Yauyos Cochas nel Perù centrale.

Il progetto è condotto con la Commissione messicana per le aree protette e con il Servizio nazionale peruviano per le riserve naturali.

 

Le cinque mosse proposte dal manuale, e verificate in loco, sono:

 

Fase 1

Descrivere la conservazione, i mezzi di sussistenza e il contesto climatico

 

Fase 2

Analisi del rischio climatico e identificazione del potenziale dell’area protetta per mitigare i rischi rilevati

 

Fase 3

Rivedere il progetto esistente o le attività del piano di gestione

 

Fase 4

Lavorare a un nuovo progetto o a un nuovo piano di azione

 

Fase 5

Identificare gli elementi chiave per aggiornare un quadro di monitoraggio e di valutazione

 

Secondo il World Database on Protected Areas (WDPA), un archivio delle zone protette terrestri e marine nel mondo, il Messico ne ha 1188 con 280mila kmq di superficie (il 14,3% del suo territorio) e poco meno di 74mila kmq in mare (il 2,3%). Il Perù ne ha solo 244 che coprono però il 21,3% del suo territorio e lo 0,5% della sua area marina.

 

 

 

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