The Journey Of The Squero Vecio- Il Viaggio Dello Squero Vecio

Riccardo Pasqualotto da Generali Italia
È una luminosa mattina dell’aprile 2012, l’unica finestra di sereno in un aprile che fino al giorno prima ha vissuto diluvi mai ricordati a memoria d’uomo. Lo sposo è in attesa, nervoso ed emozionato, nell’enormità della chiesa vuota. Vuota perché la folla è tutta fuori, sul campo, rapita dall’arrivo della sposa, raggiante. Il chiacchiericcio degli invitati e le grida dei bambini si interrompono e lasciano spazio alla meraviglia silenziosa del Gondolone che avanza lento e maestoso, spinto dallo sciabordio dei remi condotti da sei vogatori.

È tradizione nella grande famiglia del Circolo Nautico che quando una figlia o un figlio si sposano a Venezia, i Soci accompagnino la sposa in chiesa su Costanza, la barca ammiraglia della flotta, per l’occasione tirata a lucido e bardata col “parecio de casada”, l’allestimento delle occasioni di gala.

Quello sposo sono io, e su quella imponente imbarcazione ci sono la mia futura moglie e alcuni di coloro che diventeranno miei cari amici e compagni in questa nuova avventura. Quel giorno si celebra una storia d’amore e ne inizia un’altra. Un nuovo colpo di fulmine quando dopo la cerimonia mi imbarco insieme a mia moglie su Costanza, navigando lungo il Canal Grande fino a Piazza San Marco e poi verso il ricevimento.

Quel giorno scopro la bellezza della voga alla veneta, il fascino e il prestigio di un luogo unico al mondo, la fratellanza e l’appartenenza a una realtà che come poche altre mette insieme orgoglio, tradizione e amicizia: lo Squero Vecio Generali.

Sono un consigliere del Circolo Ricreativo Aziendale e fino a pochi mesi prima ho solo sentito parlare di questo posto quasi mitologico, questa specie di covo di pirati che tutti sanno che c’è ma nessuno sa con precisione dove. Si parla di una gemma nascosta in uno dei sestieri più autentici di Venezia. Al ritorno dal viaggio di nozze ho in mente solo due cose da realizzare al più presto: frequentare un corso di voga veneta e chiedere che come consigliere del Circolo mi sia affidato l’incarico di referente dello Squero.

Lo Squero Vecio è un luogo unico situato nel sestiere di Cannaregio, adiacente all’Ospedale dei Santi Giovanni e Paolo e risale al 1700. Costruito come una baita di montagna, perché dalle Dolomiti arrivavano i maestri d’ascia che lavoravano il legno per le barche, è immortalato da una celebre veduta del Canaletto e da allora è rimasto tale e quale. Nel 1850 in questo laboratorio le famiglie Fassi, allora proprietaria, e Tramontin, altra dinastia di squerarioli, in quello squero definirono i moderni standard della Gondola, ancor oggi seguiti nella sua costruzione. La proprietà fu acquistata dalle Assicurazioni Generali e dopo un raffinato e fedele restauro, aperta ai Soci nel 1978 quando il Circolo Nautico vi trasferì la propria sede, prima ospitata negli antichi Magazzini del Sale che affacciano sul canale della Giudecca.

La voga non è un gesto semplice da apprendere, per un uomo di terra come me c’è da imparare molto: innanzitutto l’equilibrio e poi la tecnica, da affinare sempre più. Ma la pratica in barca mi fa scoprire la grande bellezza di questo andar per laguna; il tramandarsi di conoscenze, racconti, aneddoti, tra anziani ed esperti vogatori e giovani desiderosi non solo di imparare a vogare, ma soprattutto di conoscere e diventare parte attiva di un mondo che non si può lasciar scomparire tra le pieghe di vecchi ricordi.

Entro allo Squero Vecio tra gli sguardi diffidenti di chi teme che siano arrivati “quei de ‘a campagna” a portar via tutto, a portare in terraferma anche lo Squero, dopo che la Direzione per l’Italia delle Assicurazioni Generali qualche decennio prima è stata trasferita dalle Procuratie Vecchie a Mogliano Veneto. Ma entro in punta di piedi, estasiato e ammirato da barche, remi, forcole, attrezzi antichi delle più svariate forme, e soprattutto da quelle foto che ritraggono giovani colleghi ormai pensionati, allora trentenni, solcare le acque dei più imponenti fiumi del mondo. Voglio emularli, e con pazienza e perseveranza passo ore e ore in barca, incurante della stanchezza sulle gambe, del mal di schiena, delle vesciche alle mani; un giorno anch’io vogherò come loro… o quantomeno continuerò a provarci.

Il mio entusiasmo è contagioso, i soci anziani riconoscono che lo Squero Vecio sta riprendendo nuova linfa e pian piano accolgono me e i miei colleghi -amici- della nuova generazione. L’onore più grande per noi è quando possiamo uscire in barca con un equipaggio misto di giovani e “veci”. Le uscite in barca si moltiplicano e con esse anche la partecipazione di colleghi che sempre più spesso riusciamo a coinvolgere nelle attività. È così che da una decina di vogatori il neo- costituito Gruppo Voga si accresce di settimana in settimana fino a raggiungere più di un centinaio di Soci attivi, l’80% praticanti. Lo Squero non è più solo una remiera, ma un centro attivo di promozione delle tradizioni veneziane e dello spirito che da sempre anima una realtà chiave del territorio come Generali.

È così che organizziamo corsi di voga, uscite settimanali in laguna e raid fino agli estremi confini della Laguna Veneta o esplorando i fiumi del territorio. Ma lo Squero è anche un’impareggiabile cornice architettonica e storica, dove letture e presentazioni di libri si alternano a rappresentazioni teatrali, cerimonie di premiazione dei Campioni della Regata Storica e attività aziendali di team building.

Lo Squero Vecio è più che mai vivo e attivo, e ho l’onore di essere acclamato Capitano di un gruppo di grande valore, che rappresenta al meglio i Valori di un Grande Gruppo: Deliver on the Promise, Be Open, Value Our People, Live The Community. Nel 2017 lo Squero Vecio è a un nuovo apice e pronto per uno dei progetti più ambiziosi sostenuti dal suo nuovo gruppo dirigente: la discesa del fiume Po che affrontiamo unendoci alla la LoVe, il progetto Locarno- Venezia sponsorizzato da Generali, che realizziamo con il Gondolone Costanza, lo stesso che cinque anni prima ha ospitato me e la mia sposa. E come allora vivo un’emozione senza pari, quando al termine di una discesa di più di cinquecento chilometri entro all’Arsenale di Venezia da capobarca alla testa della nostra flotta, e con infinito orgoglio e gratitudine per una realtà che mi ha permesso di essere fiero ambasciatore dei valori di Generali chiamo:

«Per Generali Italia, Per lo Squero Vecio, Per San Marco… ALZA REMI!»

Dopo quella straordinaria esperienza, lo Squero Vecio Generali si conferma come laboratorio di partnership dove si consolidano legami anche con altre realtà del Gruppo, tra cui ricordo con particolare affetto Generali Deutschland e The Human Safety Net.

E mantiene il suo carattere di covo di pirati dove mi rifugio con gli amici nelle calde serate estive o per godermi la calma della laguna nelle fredde e nebbiose mattinate autunnali.

 

Il resto è storia… una storia di amicizia.

The Journey Of The Squero Vecio- Il Viaggio Dello Squero Vecio

È una luminosa mattina dell’aprile 2012, l’unica finestra di sereno in un aprile che fino al giorno prima ha vissuto diluvi mai ricordati a memoria d’uomo. Lo sposo è in attesa, nervoso ed emozionato, nell’enormità della chiesa vuota. Vuota perché la folla è tutta fuori, sul campo, rapita dall’arrivo della sposa, raggiante. Il chiacchiericcio degli invitati e le grida dei bambini si interrompono e lasciano spazio alla meraviglia silenziosa del Gondolone che avanza lento e maestoso, spinto dallo sciabordio dei remi condotti da sei vogatori.

È tradizione nella grande famiglia del Circolo Nautico che quando una figlia o un figlio si sposano a Venezia, i Soci accompagnino la sposa in chiesa su Costanza, la barca ammiraglia della flotta, per l’occasione tirata a lucido e bardata col “parecio de casada”, l’allestimento delle occasioni di gala.

Quello sposo sono io, e su quella imponente imbarcazione ci sono la mia futura moglie e alcuni di coloro che diventeranno miei cari amici e compagni in questa nuova avventura. Quel giorno si celebra una storia d’amore e ne inizia un’altra. Un nuovo colpo di fulmine quando dopo la cerimonia mi imbarco insieme a mia moglie su Costanza, navigando lungo il Canal Grande fino a Piazza San Marco e poi verso il ricevimento.

Quel giorno scopro la bellezza della voga alla veneta, il fascino e il prestigio di un luogo unico al mondo, la fratellanza e l’appartenenza a una realtà che come poche altre mette insieme orgoglio, tradizione e amicizia: lo Squero Vecio Generali.

Sono un consigliere del Circolo Ricreativo Aziendale e fino a pochi mesi prima ho solo sentito parlare di questo posto quasi mitologico, questa specie di covo di pirati che tutti sanno che c’è ma nessuno sa con precisione dove. Si parla di una gemma nascosta in uno dei sestieri più autentici di Venezia. Al ritorno dal viaggio di nozze ho in mente solo due cose da realizzare al più presto: frequentare un corso di voga veneta e chiedere che come consigliere del Circolo mi sia affidato l’incarico di referente dello Squero.

Lo Squero Vecio è un luogo unico situato nel sestiere di Cannaregio, adiacente all’Ospedale dei Santi Giovanni e Paolo e risale al 1700. Costruito come una baita di montagna, perché dalle Dolomiti arrivavano i maestri d’ascia che lavoravano il legno per le barche, è immortalato da una celebre veduta del Canaletto e da allora è rimasto tale e quale. Nel 1850 in questo laboratorio le famiglie Fassi, allora proprietaria, e Tramontin, altra dinastia di squerarioli, in quello squero definirono i moderni standard della Gondola, ancor oggi seguiti nella sua costruzione. La proprietà fu acquistata dalle Assicurazioni Generali e dopo un raffinato e fedele restauro, aperta ai Soci nel 1978 quando il Circolo Nautico vi trasferì la propria sede, prima ospitata negli antichi Magazzini del Sale che affacciano sul canale della Giudecca.

La voga non è un gesto semplice da apprendere, per un uomo di terra come me c’è da imparare molto: innanzitutto l’equilibrio e poi la tecnica, da affinare sempre più. Ma la pratica in barca mi fa scoprire la grande bellezza di questo andar per laguna; il tramandarsi di conoscenze, racconti, aneddoti, tra anziani ed esperti vogatori e giovani desiderosi non solo di imparare a vogare, ma soprattutto di conoscere e diventare parte attiva di un mondo che non si può lasciar scomparire tra le pieghe di vecchi ricordi.

Entro allo Squero Vecio tra gli sguardi diffidenti di chi teme che siano arrivati “quei de ‘a campagna” a portar via tutto, a portare in terraferma anche lo Squero, dopo che la Direzione per l’Italia delle Assicurazioni Generali qualche decennio prima è stata trasferita dalle Procuratie Vecchie a Mogliano Veneto. Ma entro in punta di piedi, estasiato e ammirato da barche, remi, forcole, attrezzi antichi delle più svariate forme, e soprattutto da quelle foto che ritraggono giovani colleghi ormai pensionati, allora trentenni, solcare le acque dei più imponenti fiumi del mondo. Voglio emularli, e con pazienza e perseveranza passo ore e ore in barca, incurante della stanchezza sulle gambe, del mal di schiena, delle vesciche alle mani; un giorno anch’io vogherò come loro… o quantomeno continuerò a provarci.

Il mio entusiasmo è contagioso, i soci anziani riconoscono che lo Squero Vecio sta riprendendo nuova linfa e pian piano accolgono me e i miei colleghi -amici- della nuova generazione. L’onore più grande per noi è quando possiamo uscire in barca con un equipaggio misto di giovani e “veci”. Le uscite in barca si moltiplicano e con esse anche la partecipazione di colleghi che sempre più spesso riusciamo a coinvolgere nelle attività. È così che da una decina di vogatori il neo- costituito Gruppo Voga si accresce di settimana in settimana fino a raggiungere più di un centinaio di Soci attivi, l’80% praticanti. Lo Squero non è più solo una remiera, ma un centro attivo di promozione delle tradizioni veneziane e dello spirito che da sempre anima una realtà chiave del territorio come Generali.

È così che organizziamo corsi di voga, uscite settimanali in laguna e raid fino agli estremi confini della Laguna Veneta o esplorando i fiumi del territorio. Ma lo Squero è anche un’impareggiabile cornice architettonica e storica, dove letture e presentazioni di libri si alternano a rappresentazioni teatrali, cerimonie di premiazione dei Campioni della Regata Storica e attività aziendali di team building.

Lo Squero Vecio è più che mai vivo e attivo, e ho l’onore di essere acclamato Capitano di un gruppo di grande valore, che rappresenta al meglio i Valori di un Grande Gruppo: Deliver on the Promise, Be Open, Value Our People, Live The Community. Nel 2017 lo Squero Vecio è a un nuovo apice e pronto per uno dei progetti più ambiziosi sostenuti dal suo nuovo gruppo dirigente: la discesa del fiume Po che affrontiamo unendoci alla la LoVe, il progetto Locarno- Venezia sponsorizzato da Generali, che realizziamo con il Gondolone Costanza, lo stesso che cinque anni prima ha ospitato me e la mia sposa. E come allora vivo un’emozione senza pari, quando al termine di una discesa di più di cinquecento chilometri entro all’Arsenale di Venezia da capobarca alla testa della nostra flotta, e con infinito orgoglio e gratitudine per una realtà che mi ha permesso di essere fiero ambasciatore dei valori di Generali chiamo:

«Per Generali Italia, Per lo Squero Vecio, Per San Marco… ALZA REMI!»

Dopo quella straordinaria esperienza, lo Squero Vecio Generali si conferma come laboratorio di partnership dove si consolidano legami anche con altre realtà del Gruppo, tra cui ricordo con particolare affetto Generali Deutschland e The Human Safety Net.

E mantiene il suo carattere di covo di pirati dove mi rifugio con gli amici nelle calde serate estive o per godermi la calma della laguna nelle fredde e nebbiose mattinate autunnali.

 

Il resto è storia… una storia di amicizia.