Recessione virale

L’impatto del virus sull’economia e la necessità di agire presto e assieme

Con oltre 827mila casi confermati in 205 paesi o territori e con oltre 40mila decessi (https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019)

l’Organizzazione mondiale della sanità torna a ricordare i rischi che  riguardano l’economia globale e l’impatto della pandemia Covid-19  sulle attività economiche e sociali.

La più recente analisi pubblicata  (https://unctad.org/en/pages/newsdetails.aspx?OriginalVersionID=2313) dall’Unctad - istituzione del sistema Nazioni Unite che si occupa di questioni commerciali, investimento e  sviluppo -   mostra che l'impatto negativo sarà assai peggiore di quanto non previsto solo agli inizi di marzo. Le nuove stime sugli effetti del Covid-19 sull’economia  rivedono al ribasso i flussi degli investimenti di un 30-40% in meno per quest’anno e l’anno prossimo. Le stime precedenti variavano dal 5% al 15%. Il trend delle cento principali multinazionali seguite dall'agenzia Onu conferma lo shock dovuto al calo della domanda globale che va a sommarsi all'interruzione della catena di forniture dopo un rallentamento della produzione in alcune aree della Cina. I settori più colpiti sono quelli  dell'energia e dei materiali di base (-208% per l'energia, con l'ulteriore shock causato dal recente calo dei prezzi del petrolio), delle compagnie aeree (-116%) e dell'industria automobilistica (-47%).

Un quadro confermato in Italia anche dall’ultimo rapporto di Confindustria (https://www.confindustria.it/home/centro-studi/temi-di-ricerca/congiuntura-e-previsioni/tutti/dettaglio/rapporto-previsione-economia-italiana-scenari-geoeconomici-primavera-2020): “Uno shock imprevedibile ha colpito l’economia italiana a febbraio 2020, quando è iniziata la diffusione nel Paese del virus…. uno shock congiunto di offerta e di domanda” scrive il rapporto secondo cui “al progressivo blocco, temporaneo ma prolungato, di molte attività economiche sul territorio nazionale, si è associato un crollo della domanda di beni e servizi, sia dall’interno che dall’estero” con un calo previsto del Pil nel 2020 stimato a -6% considerando l’ipotesi che  “la fase acuta dell’emergenza sanitaria termini appunto a maggio”. Quanto agli  investimenti delle imprese, si tratta della componente del Pil  più colpita (-10,6% nel 2020) a causa di “calo della domanda, aumento dell’incertezza, riduzione del credito, chiusure forzate dell’attività”. Un contesto che rende “proibitivo per un’azienda realizzare nuovi progetti produttivi, visto che la stessa prosecuzione dell’attività corrente è compromessa o a forte rischio, come mostra la caduta della produzione industriale”.

Per un aggiornamento sull’impatto socio economico della pandemia si può leggere anche il dossier del gruppo di lavoro dell’Onu (Unsdg): Shared Responsibility, Global Solidarity: Responding to the socio-economic impacts of COVID-19
https://unsdg.un.org/sites/default/files/2020-03/SG-Report-Socio-Economic-Impact-of-Covid19.pdf