La Barcolana e quel mare di valori che ci unisce

Gabriele Galateri da Assicurazioni Generali S.p.A.
Difficile scegliere un giorno, un evento, un incontro, che racchiuda l’essenza di un percorso così intenso, così ricco di soddisfazioni e di sfide come la mia esperienza in Generali.

Anche dopo tanti anni di lavoro, in settori diversi e aziende diverse, sempre a contatto con azionisti e colleghi, Generali continua a mostrarmi nuove sfaccettature di quella che, ogni giorno, mi sembra essere un’attività imprenditoriale, umana ed emotiva straordinaria. Ho avuto la fortuna, e le occasioni, di ritrovare spesso questa mia riflessione negli sguardi e nell’impegno di chi la vive dall’interno, e anche di chi, vivendola dal di fuori, ha deciso di condividerne una parte e trasformarla in una piccola fetta, spesso intima, della propria realtà quotidiana.

C’è però un evento, a cui penso con particolare emozione, perché mi sembra rappresentare bene tutto questo: è la nostra presenza, la presenza di Generali, alla Barcolana, una collaborazione che dura da più di 40 anni e che ha visto crescere la storica regata velica che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste in una competizione di livello internazionale.

Quando la prima volta ho partecipato come presidente delle Generali a questo evento, nell’ottobre del 2011, ho capito cosa rappresentassero le Generali per le persone, e perché fossero così amate.

Ricordo la vita di Trieste alla vigilia della partenza: tutti, tutti partecipano con il cuore! Ognuno, con lo spirito e con le braccia, impegnato ad organizzare la manifestazione come se si trattasse di una propria gara personale, il motivo per cui si è lavorato tutto l’anno, l’ambizione sportiva ma anche la fierezza di partecipare, pur sapendo quanto la vittoria sarà difficile.

Sulla linea di partenza e durante il percorso in mare ho incontrato lo sguardo degli equipaggi, e mi ha colpito l’osservare proprio le barche più piccole: espressioni felici per l’esser a contatto con la natura, famiglie impegnate in un’allegra sfida con le barche vicine, squadre protese a cercare la vittoria, tutti attenti a rispettare le regole. Ecco tutto questo mi è apparso così vicino al DNA di Generali. Un tutt’uno con i nostri valori più profondi, con la vicinanza alla comunità, col radicamento sul territorio, con la partecipazione attiva nella società in cui viviamo e operiamo.

E cosa dire degli applausi riservati all’arrivo del vincitore, e della felicità di vedere la città e il mare fondersi in un abbraccio che contiene tutta la storia che condividiamo con questa terra. 190 anni fa uomini coraggiosi solcavano gli oceani con velieri ben più fragili dei nostri e non molto sofisticati, in cerca di fortuna, per portare benessere alle loro famiglie e alimentare il progresso delle società, ed altri uomini pensavano a proteggere le loro vite e il loro lavoro costruendo un sistema assicurativo all’epoca tra i più avanzati nel Continente.

Dalla tolda dell’imbarcazione sulla quale mi trovavo, tra le prime in mezzo a tante, la vista delle duemila e più vele, tutte con il marchio delle Generali, mi diede una sensazione straordinaria di orgoglio, di coraggio, di solidità, di sicurezza. In quel momento era con noi l’esempio di uomini e donne che, con il loro lavoro assiduo e lontano dalle luci della ribalta, hanno costruito in quasi due secoli una grande Compagnia di Assicurazioni, oggi tra le più importanti al mondo, proteggendo vite di persone, di famiglie, imprese, i loro beni e… i loro sogni.

Grazie Generali!

La Barcolana e quel mare di valori che ci unisce

Difficile scegliere un giorno, un evento, un incontro, che racchiuda l’essenza di un percorso così intenso, così ricco di soddisfazioni e di sfide come la mia esperienza in Generali.

Anche dopo tanti anni di lavoro, in settori diversi e aziende diverse, sempre a contatto con azionisti e colleghi, Generali continua a mostrarmi nuove sfaccettature di quella che, ogni giorno, mi sembra essere un’attività imprenditoriale, umana ed emotiva straordinaria. Ho avuto la fortuna, e le occasioni, di ritrovare spesso questa mia riflessione negli sguardi e nell’impegno di chi la vive dall’interno, e anche di chi, vivendola dal di fuori, ha deciso di condividerne una parte e trasformarla in una piccola fetta, spesso intima, della propria realtà quotidiana.

C’è però un evento, a cui penso con particolare emozione, perché mi sembra rappresentare bene tutto questo: è la nostra presenza, la presenza di Generali, alla Barcolana, una collaborazione che dura da più di 40 anni e che ha visto crescere la storica regata velica che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste in una competizione di livello internazionale.

Quando la prima volta ho partecipato come presidente delle Generali a questo evento, nell’ottobre del 2011, ho capito cosa rappresentassero le Generali per le persone, e perché fossero così amate.

Ricordo la vita di Trieste alla vigilia della partenza: tutti, tutti partecipano con il cuore! Ognuno, con lo spirito e con le braccia, impegnato ad organizzare la manifestazione come se si trattasse di una propria gara personale, il motivo per cui si è lavorato tutto l’anno, l’ambizione sportiva ma anche la fierezza di partecipare, pur sapendo quanto la vittoria sarà difficile.

Sulla linea di partenza e durante il percorso in mare ho incontrato lo sguardo degli equipaggi, e mi ha colpito l’osservare proprio le barche più piccole: espressioni felici per l’esser a contatto con la natura, famiglie impegnate in un’allegra sfida con le barche vicine, squadre protese a cercare la vittoria, tutti attenti a rispettare le regole. Ecco tutto questo mi è apparso così vicino al DNA di Generali. Un tutt’uno con i nostri valori più profondi, con la vicinanza alla comunità, col radicamento sul territorio, con la partecipazione attiva nella società in cui viviamo e operiamo.

E cosa dire degli applausi riservati all’arrivo del vincitore, e della felicità di vedere la città e il mare fondersi in un abbraccio che contiene tutta la storia che condividiamo con questa terra. 190 anni fa uomini coraggiosi solcavano gli oceani con velieri ben più fragili dei nostri e non molto sofisticati, in cerca di fortuna, per portare benessere alle loro famiglie e alimentare il progresso delle società, ed altri uomini pensavano a proteggere le loro vite e il loro lavoro costruendo un sistema assicurativo all’epoca tra i più avanzati nel Continente.

Dalla tolda dell’imbarcazione sulla quale mi trovavo, tra le prime in mezzo a tante, la vista delle duemila e più vele, tutte con il marchio delle Generali, mi diede una sensazione straordinaria di orgoglio, di coraggio, di solidità, di sicurezza. In quel momento era con noi l’esempio di uomini e donne che, con il loro lavoro assiduo e lontano dalle luci della ribalta, hanno costruito in quasi due secoli una grande Compagnia di Assicurazioni, oggi tra le più importanti al mondo, proteggendo vite di persone, di famiglie, imprese, i loro beni e… i loro sogni.

Grazie Generali!