Framework per gli investimenti sostenibili

L'inclusione della sostenibilità all'interno del processo di investimento è uno strumento chiave per consentire a un gruppo assicurativo di creare valore sostenibile a lungo termine per i propri stakeholder. In qualità di investitore istituzionale, Generali svolge un ruolo fondamentale nel contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile evitando di finanziare attività economiche che hanno un impatto negativo sull'ambiente e sulla società.

In questo contesto, l'integrazione dei fattori di sostenibilità nel processo di investimento ha un duplice ruolo: da un lato, consente di contribuire allo sviluppo di un'economia più sostenibile, con un impatto positivo sull'ambiente e sulla società; dall'altro, consente una migliore gestione del rischio di sostenibilità a cui sono esposti i propri investimenti.

Il Gruppo ha definito un framework per l'integrazione dei fattori ambientali, sociali e di buona governance negli investimenti assicurativi.

Framework per gli investimenti sostenibili


L’approccio di screening negativo mira ad escludere dall’universo investibile del Gruppo quegli emittenti, settori o attività che adottano pratiche ESG carenti o non allineate alla strategia climatica del Gruppo che possono potenzialmente impattare sulla loro performance finanziaria di lungo termine e/o esporre il Gruppo a maggiori rischi di sostenibilità e reputazionali.

La metodologia adottata dal Gruppo si basa su tre tipologie di screening negativo:

  1. Screening a livello di attività: lo screening mira ad escludere le imprese coinvolte in attività economiche con un impatto negativo per l'ambiente e la società e, indirettamente, anche il rischio finanziario:
    • società operanti nel settore degli armamenti non convenzionali;
    • società operanti nel settore del carbone termico;
    • società operanti nel settore del gas e petrolio non convenzionale.
  2. Screening delle controversie: lo screening mira a escludere emittenti (corporate e sovrani) coinvolti in controversie di rilevante entità legate, tra le altre:
    • per gli emittenti corporate, a violazioni del UN Global Compact e delle Linee Guida OCSE destinate alle Imprese Multinazionali;
    • per gli emittenti sovrani, a criteri che includono i) il rispetto dei diritti politici e delle libertà civili, ii) il livello di corruzione nel paese, iii) il livello di cooperazione nella lotta globale contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, iv) il livello di contribuzione alla deforestazione.
  3. ESG Laggard: Tale screening mira a escludere dall’universo investibile emittenti corporate e sovrani che, in base al risultato di un’analisi ESG effettuata, sono stati identificati come aventi un profilo ESG particolarmente carente (ESG Laggard) rispetto al settore di appartenenza (corporate) o all’universo globale dell’asset class (sovrani).

In base al loro livello di coinvolgimento e responsabilità nelle controversie sopra menzionate, e sulla base di una valutazione interna, viene avviato un dialogo con le società o esse vengono Limitate (Restricted). In quest'ultimo caso, vengono intraprese azioni specifiche, tra cui il divieto di nuovi investimenti nella società, la dismissione di qualsiasi esposizione azionaria e il run-off dell'esposizione obbligazionaria.

Lo screening positivo è un approccio addizionale rispetto allo screening negativo e fornisce un ulteriore mezzo per influenzare le scelte di investimento anche in base a fattori ESG. L’approccio mira a considerare la performance ESG degli emittenti nella selezione dell’investimento con l’obiettivo di identificare e sovrappesare nel portafoglio le aziende meglio posizionate per cogliere le opportunità di un mercato ESG in crescita, mitigando al contempo il rischio di sostenibilità. Questo approccio consente di integrare elementi che potrebbero non essere presi in considerazione nell’analisi finanziaria tradizionale. Le compagnie assicurative del Gruppo che utilizzano tale screening investono in emittenti o progetti selezionati anche per la loro performance ESG positiva rispetto ai peer (settore, area geografica, ecc.) con un approccio best-in-class, best-in-universe e/o best-effort derivante dall’analisi ESG.

Il Gruppo promuove, per le diverse classi di attivi, strategie di investimento specifiche volte a sostenere attività economiche con caratteristiche di sostenibilità capaci di creare valore nel lungo termine non solo per gli investitori ma anche per la società nel suo complesso.

Investimenti con caratteristiche di sostenibilità

Investimenti green e sostenibili

Gli investimenti in obbligazioni verdi, sociali e legati alla sostenibilità mirano a finanziare progetti e attività aventi un impatto positivo sull'ambiente o sulla società.

Questi investimenti contribuiscono principalmente a finanziare progetti e iniziative per lo sviluppo delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica, ma anche progetti legati a soluzioni di trasporto a basso impatto ambientale e bioedilizia.
 

Investimenti immobiliari con certificazioni di sostenibilità di alto livello

Il Gruppo – attraverso il suo asset manager Generali Real Estate - integra i fattori ESG sia nelle scelte di investimento attraverso valutazioni ESG dedicate agli attivi in portafoglio e una metodologia proprietaria per la due diligence in fase di acquisto, sia nella manutenzione e gestione degli attivi e delle attività in portafoglio.

A fine 2022, il patrimonio immobiliare con certificazioni esterne di alto livello (BREEAM Very Good o superiore; LEED Gold o superiore; i rispettivi livelli di altre certificazioni locali come HQE, DGNB) ammontano a 10,7 miliardi di euro.
 

Investimenti sostenibili in debito infrastrutturale

I progetti infrastrutturali in cui il Gruppo investe appartengono a settori con il potenziale di contribuire a dei chiari obiettivi sociali e ambientali, quali lo sviluppo di energie rinnovabili, il trasporto ferroviario, la digitalizzazione e i servizi ambientali. Un focus particolare è dato agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite che possono essere indirizzati efficacemente attraverso le classi di attivi infrastrutturali.
 

La Fenice 190

La Fenice 190 è un piano di investimento da € 3,5 miliardi per supportare la ripresa delle economie europee impattate dal Covid-19, a partire da Italia, Francia e Germania per poi raggiungere tutti i paesi europei in cui il Gruppo opera.

Il piano mira a finanziare, mediante strumenti di debito e azionari, progetti di infrastrutture, innovazione e digitalizzazione, supporto alle PMI, alloggi verdi, strutture sanitarie e istruzione.

Il programma di investimento persegue quindi sia obiettivi ambientali (ad esempio, riqualificazione energetica degli spazi e delle infrastrutture esistenti, riduzione delle emissioni inquinanti, sviluppo delle energie rinnovabili) che sociali (ad esempio, miglioramento della qualità della vita delle persone, attraverso il sostegno delle imprese che promuovono politiche del lavoro socialmente responsabili e contratti di lavoro più equi nonché iniziative di riqualificazione urbana degli spazi abitativi).

In qualità di investitore responsabile, ci impegniamo a promuovere la sostenibilità, la responsabilità sociale d’impresa e la buona governance nelle società partecipate attraverso il voto in assemblea e il dialogo. Entrambe le attività sono utilizzate come delle leve effettive per influenzare le pratiche aziendali sui temi ESG, per incoraggiare maggior trasparenza su questi temi o per ottenere una conoscenza più approfondita sulla gestione del rischio ESG da parte delle società investite, e per gestire i principali impatti negativi sui fattori di sostenibilità derivanti dalla nostra strategia di investimento.

  • Il voto è l'espressione formale di approvazione o disapprovazione su varie questioni, comprese le tematiche ESG. I nostri principi di voto coprono argomenti quali i diritti degli azionisti, la remunerazione, le informazioni finanziarie e gli aspetti ambientali e sociali. Esercitiamo i nostri diritti di voto ogni volta che è possibile e basiamo le nostre decisioni sull’analisi interna e sulla ricerca.
  • Il dialogo migliora le nostre decisioni di investimento e influenza le società partecipate per migliorare le loro pratiche. Il Gruppo Generali si impegna individualmente o congiuntamente con altri investitori istituzionali e monitora i progressi delle aziende su temi quali la decarbonizzazione, l'uguaglianza di genere e la biodiversità. Inoltre, attraverso i suoi asset manager, il Gruppo dialoga con di società specifiche che presentano scarse performance di sostenibilità, ma che tuttavia mostrano il potenziale per una transizione verso una condotta aziendale più sostenibile.

Per maggiori dettagli si rimanda al Group Active Ownership Report 2023.

Investiamo non solo attraverso mandati dedicati, ma anche acquistando quote di fondi di investimento gestiti da asset manager, anche esterni al Gruppo.

Il Gruppo ha definito un set di criteri di screening al fine di valutare la strategia ESG dell’asset manager e l’allineamento ad alcuni impegni presi dal Gruppo, come le restrizioni su carbone termico, controversie rilevanti e armamenti non convenzionali, trasparenza ed impegno per contrastare i cambiamenti climatici.

Il dialogo costante con gli asset manager dei fondi nei quali investiamo è un elemento chiave per poter illustrare e promuovere nei loro confronti le esigenze del Gruppo sui temi di integrazione della sostenibilità, soprattutto laddove vengano individuate alcune debolezze nelle politiche adottate da quest’ultimi che, pur non costituendo un elemento di disinvestimento, rappresentano aree di miglioramento.