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L’istruzione e la formazione professionale come opportunità di crescita nel mondo del lavoro

Sapere è potere: è stato dimostrato da tempo. Anche Generali è attiva in questo senso con We LEARN, il programma di formazione e aggiornamento professionale dedicato ai dipendenti del Gruppo

L'accesso all'istruzione si è ampliato in tutto il mondo a partire dalla fine degli anni '90 grazie agli sforzi combinati di governi, agenzie internazionali, società civile e settore privato, ma spesso la mancanza di istruzione di qualità e l’insufficiente consapevolezza della sua importanza da parte delle aziende hanno influito negativamente sul mercato del lavoro.

La pandemia di Covid-19, che ha provocato interruzioni scolastiche su vasta scala, ha riportato alla luce il tema dell’istruzione di qualità e delle opportunità di formazione professionale continua nel mondo del lavoro.

In tal senso, l’assegnazione del premio Nobel per l’economia al canadese dell’Università di Berkeley, David Card – premio vinto insieme a Joshua Angrist e Guido Imbens – ha rappresentato un’occasione per rilanciare il dibattito su istruzione, formazione e lavoro. Card infatti, oltre a studiare gli effetti del salario minimo sull'occupazione, ha dimostrato tramite le sue ricerche empiriche che maggiori investimenti per le scuole aumentano l'apprendimento degli studenti. 

In due studi pubblicati nel 1992, Card ha scoperto che gli studenti americani che frequentavano scuole con classi più piccole e in cui gli insegnanti ricevevano stipendi più alti si sono ritrovati con lavori meglio pagati da adulti. "La conclusione degli ultimi 30 anni di ricerca è che le risorse scolastiche sembrano essere importanti per i risultati del mercato del lavoro nei Paesi industrializzati", ha scritto nelle sue motivazioni il Comitato per l’assegnazione del premio Nobel. Secondo il Comitato i risultati "hanno sorpreso la comunità di ricerca" e “portato a una discussione sull'importanza della qualità della scuola e delle risorse scolastiche per i risultati scolastici e del mercato del lavoro".

L’importanza di un’istruzione e di una formazione di qualità è anche al centro anche dei programmi delle agenzie Onu. Tra queste l’iniziativa Generation Unlimited (GenU) di Unicef, lanciata nel 2018 e volta a creare una partnership multisettoriale globale per soddisfare l'urgente necessità di maggiori opportunità di istruzione, formazione e lavoro per i giovani di età compresa tra 10 e 24 anni.

Nel periodo post-Covid anche i privati hanno manifestato sempre più interesse per i benefici derivanti dall’offerta di istruzione e formazione ai propri dipendenti. Negli Stati Uniti, ad esempio, diverse aziende - tra cui i colossi Walmart, Amazon, Chipotle e Starbucks - hanno avviato piani per offrire formazione universitaria gratuita ai propri dipendenti, collegando direttamente le aree di crescita all’interno dell’azienda con le varie proposte di formazione.

Anche Generali si impegna nel riconoscimento, nella valorizzazione e nello sviluppo delle competenze dei propri dipendenti. Per questo ha messo in campo il programma We LEARN, direttamente collegato con gli obiettivi del piano strategico “Generali 2021” e con l'ambizione di essere Lifetime Partner per i propri clienti in un mercato sempre più competitivo e complesso.

We LEARN – che vede impegnati oltre 500 tra trainer interni, esperti di contenuti e ambassador – nasce per fornire a tutte le persone che lavorano all’interno di Generali le nuove competenze di business, digitali e comportamentali necessarie in un settore in continua evoluzione.

Il programma offre molteplici approcci e proposte di apprendimento: da “pillole” per tutte le persone di Generali riguardanti le principali iniziative strategiche e l’impatto della digitalizzazione a mini-master dedicati a ruoli innovativi specifici all’interno del Gruppo, iniziative di formazione professionale – sia online sia in aula – finalizzate alla diffusione delle nuove competenze necessarie alle persone di Generali nel loro ruolo attuale e in vista delle nuove sfide che caratterizzano il mercato.