Che il tuo cuore perda un battito

linda micheli da Generali Italia
Era metà aprile, la temperatura all’esterno era perfetta, né troppo calda né troppo fredda. I miei ricci erano più scompigliati del solito ma la mia criniera leonina si adattava bene a quel palco. Avevo scelto l’abbigliamento con cura, mi avevano detto che sarebbe andato bene qualcosa di casual ma non troppo. Concentrarmi sul dress code mi aiutava a non pensare allo stress che avrei vissuto da lì a poco, mille persone di fronte a me che erano lì proprio per sentire la mia storia. Mi chiamarono dietro le quinte per microfonarmi, il mio cuore perse un colpo, la salivazione era prossima allo zero, stava per succedere, da lì a pochi minuti, avrei potuto vivere la figuraccia del secolo. Ebbi per un attimo l’istinto di scappare, ma stavano già chiamando il mio nome. Presi tutto il fiato che avevo, percorsi la passerella, mi voltai verso il pubblico e iniziai a parlare. Ero sul palco del Tam Tam Talks e stavo scoprendo una parte di me stessa fino a quel momento sconosciuta. Quello che provavo era divertimento allo stato puro, stavo assaporando ogni attimo, proprio come un leone gusta la sua preda, solo che io lo stavo facendo a colpi di battute e le persone stavano perfino ridendo. Ero uscita dalla mia area di comfort ed ero, a mia volta, preda di emozioni fortissime. Fu uno dei giorni più belli della mia vita.

Se vi dovesse capitare un giorno di fronte a una paura, professionale o no, di bloccarvi e rimanere in bilico, ripensate solo un attimo alla mia storia e fate sì che una scintilla vi attraversi gli occhi e che il vostro cuore perda un battito, ma soprattutto, non abbiate paura perché osare ci rende fieri, forti, vivi!

Che il tuo cuore perda un battito

Era metà aprile, la temperatura all’esterno era perfetta, né troppo calda né troppo fredda. I miei ricci erano più scompigliati del solito ma la mia criniera leonina si adattava bene a quel palco. Avevo scelto l’abbigliamento con cura, mi avevano detto che sarebbe andato bene qualcosa di casual ma non troppo. Concentrarmi sul dress code mi aiutava a non pensare allo stress che avrei vissuto da lì a poco, mille persone di fronte a me che erano lì proprio per sentire la mia storia. Mi chiamarono dietro le quinte per microfonarmi, il mio cuore perse un colpo, la salivazione era prossima allo zero, stava per succedere, da lì a pochi minuti, avrei potuto vivere la figuraccia del secolo. Ebbi per un attimo l’istinto di scappare, ma stavano già chiamando il mio nome. Presi tutto il fiato che avevo, percorsi la passerella, mi voltai verso il pubblico e iniziai a parlare. Ero sul palco del Tam Tam Talks e stavo scoprendo una parte di me stessa fino a quel momento sconosciuta. Quello che provavo era divertimento allo stato puro, stavo assaporando ogni attimo, proprio come un leone gusta la sua preda, solo che io lo stavo facendo a colpi di battute e le persone stavano perfino ridendo. Ero uscita dalla mia area di comfort ed ero, a mia volta, preda di emozioni fortissime. Fu uno dei giorni più belli della mia vita.

Se vi dovesse capitare un giorno di fronte a una paura, professionale o no, di bloccarvi e rimanere in bilico, ripensate solo un attimo alla mia storia e fate sì che una scintilla vi attraversi gli occhi e che il vostro cuore perda un battito, ma soprattutto, non abbiate paura perché osare ci rende fieri, forti, vivi!