Insieme è meglio

Sabina Dal Zovo da G.B.S.
Mi chiamo Sabina Dal Zovo e lavoro presso la Tesoreria GBS di Roma dal 2016, dopo una lunga esperienza in Banca Generali. Sono qui per parlarvi di una sfida entusiasmante a cui ho partecipato nel 2017, quando mi candidai all’ Hackathon Semplifichiamo, una vera maratona della Semplificazione. Mi incuriosiva il fatto di provare a lavorare a un progetto innovativo, in un ambito lavorativo apparentemente distante dal mio e farlo restando svegli per più di 30 ore consecutive! Posso dire però che la mancanza di sonno portò fortuna alla nostra squadra, che vinse in uno dei 4 temi proposti.

Perché ho deciso di intitolare questo racconto BetterTogether – Insieme è meglio? Perché l’intera esperienza è stata arricchita in modo indescrivibile proprio dall’essere parte integrante di una squadra. Ogni emozione, ogni attività, da quando ci imbarcammo sul traghetto a Venezia, di fronte a Fondazione Cini, a quando tornammo a casa, fu vissuta e metabolizzata come gruppo.

È proprio questo uno dei segreti del successo di questa formula: l’intelligenza collettiva. All’ Hackathon si lavorava in gruppo, le squadre erano composte da persone  provenienti da ogni settore e per la prima volta erano stati coinvolti anche gli Agenti. Ognuno metteva a disposizione degli altri le proprie competenze professionali, ma anche personali perché tutto era considerato un ingrediente necessario. Saper realizzare un video accattivante, ad esempio o essere in grado di creare una presentazione esaustiva, saper fare gruppo e lasciar circolare empatia ed entusiasmo, senza arrendersi alla stanchezza: l’importante era mettersi in gioco a 360 gradi.

«TRASFORMARE GLI SPAZI DELL’AGENZIA IN UN LUOGO DI RELAZIONE».  Questo è stato il nome del nostro tema e, col senno di poi, posso dire che siamo stati fortunati a lavorare a qualcosa che oggi suona quasi come profetico. Infatti, il nostro progetto, dal nome G HALL, parlava di spazi fisici e virtuali, di incontri cliente – agente tramite stanze on line. Oggi sembrano abitudini consolidate, a causa della pandemia, ma nel 2017 nulla di questo esisteva in modo codificato. Ricordo che noi del gruppo già da qualche giorno prima di partire avevamo iniziato a condividere informazioni e ricerche sul tema, in una trafficatissima chat su WhatsApp. L’argomento cardine era spesso quello delle aspettative verso la tecnologia e di come stesse cambiando, grazie a essa, anche l’interazione tra Cliente e Agente.

La nostra G HALL convinse prima la giuria dello stream a portarci in semifinale e poi ci permise di vincere. L’emozione e la soddisfazione furono immense e il legame con i componenti di quella squadra continua anche oggi. Il gruppo WhatsApp esiste ancora dopo cinque anni e capita spesso di scriversi o telefonarsi, per raccontarci i reciproci passi nel lavoro e nella vita privata.

Prima di cominciare l’Hackathon ci fu chiesto cosa volessimo portare in valigia a Venezia. Invece qui mi piace raccontarvi cosa è rimasto dopo.

Prima di tutto si è fissato il senso di appartenenza alla nostra Azienda e a un gruppo, una squadra, in cui il ruolo di ognuno è cambiato e si è evoluto nel corso del tempo, allo scopo di arrivare all’obiettivo finale. In quelle ore fu chiaro a tutti che mantenere alta la capacità di ascolto, accettando le diversità di pensiero e un clima sereno nel gruppo erano tutti elementi fondamentali. Questo insegnamento rimane attuale.

Penso che il bagaglio che si porta a casa in questi eventi sia come un seme, che poi fiorisce senza accorgersene in vari momenti. Basta innaffiarlo sempre con la curiosità.

BETTER TOGETHER - Insieme è meglio

Mi chiamo Sabina Dal Zovo e lavoro presso la Tesoreria GBS di Roma dal 2016, dopo una lunga esperienza in Banca Generali. Sono qui per parlarvi di una sfida entusiasmante a cui ho partecipato nel 2017, quando mi candidai all’ Hackathon Semplifichiamo, una vera maratona della Semplificazione. Mi incuriosiva il fatto di provare a lavorare a un progetto innovativo, in un ambito lavorativo apparentemente distante dal mio e farlo restando svegli per più di 30 ore consecutive! Posso dire però che la mancanza di sonno portò fortuna alla nostra squadra, che vinse in uno dei 4 temi proposti.

Perché ho deciso di intitolare questo racconto BetterTogether – Insieme è meglio? Perché l’intera esperienza è stata arricchita in modo indescrivibile proprio dall’essere parte integrante di una squadra. Ogni emozione, ogni attività, da quando ci imbarcammo sul traghetto a Venezia, di fronte a Fondazione Cini, a quando tornammo a casa, fu vissuta e metabolizzata come gruppo.

È proprio questo uno dei segreti del successo di questa formula: l’intelligenza collettiva. All’ Hackathon si lavorava in gruppo, le squadre erano composte da persone  provenienti da ogni settore e per la prima volta erano stati coinvolti anche gli Agenti. Ognuno metteva a disposizione degli altri le proprie competenze professionali, ma anche personali perché tutto era considerato un ingrediente necessario. Saper realizzare un video accattivante, ad esempio o essere in grado di creare una presentazione esaustiva, saper fare gruppo e lasciar circolare empatia ed entusiasmo, senza arrendersi alla stanchezza: l’importante era mettersi in gioco a 360 gradi.

«TRASFORMARE GLI SPAZI DELL’AGENZIA IN UN LUOGO DI RELAZIONE».  Questo è stato il nome del nostro tema e, col senno di poi, posso dire che siamo stati fortunati a lavorare a qualcosa che oggi suona quasi come profetico. Infatti, il nostro progetto, dal nome G HALL, parlava di spazi fisici e virtuali, di incontri cliente – agente tramite stanze on line. Oggi sembrano abitudini consolidate, a causa della pandemia, ma nel 2017 nulla di questo esisteva in modo codificato. Ricordo che noi del gruppo già da qualche giorno prima di partire avevamo iniziato a condividere informazioni e ricerche sul tema, in una trafficatissima chat su WhatsApp. L’argomento cardine era spesso quello delle aspettative verso la tecnologia e di come stesse cambiando, grazie a essa, anche l’interazione tra Cliente e Agente.

La nostra G HALL convinse prima la giuria dello stream a portarci in semifinale e poi ci permise di vincere. L’emozione e la soddisfazione furono immense e il legame con i componenti di quella squadra continua anche oggi. Il gruppo WhatsApp esiste ancora dopo cinque anni e capita spesso di scriversi o telefonarsi, per raccontarci i reciproci passi nel lavoro e nella vita privata.

Prima di cominciare l’Hackathon ci fu chiesto cosa volessimo portare in valigia a Venezia. Invece qui mi piace raccontarvi cosa è rimasto dopo.

Prima di tutto si è fissato il senso di appartenenza alla nostra Azienda e a un gruppo, una squadra, in cui il ruolo di ognuno è cambiato e si è evoluto nel corso del tempo, allo scopo di arrivare all’obiettivo finale. In quelle ore fu chiaro a tutti che mantenere alta la capacità di ascolto, accettando le diversità di pensiero e un clima sereno nel gruppo erano tutti elementi fondamentali. Questo insegnamento rimane attuale.

Penso che il bagaglio che si porta a casa in questi eventi sia come un seme, che poi fiorisce senza accorgersene in vari momenti. Basta innaffiarlo sempre con la curiosità.