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Oltre il frigorifero

Il futuro dell’Industrial Internet of Things

La connettività raggiunge il suo culmine quando insiemi di dati, sensori e dispositivi di registrazione sono capaci di scambiare informazioni e stabilire un dialogo. Quali prospettive stanno emergendo per l’Industrial Internet of Things e in quali contesti è già utilizzata?

 

Siamo andati oltre il frigorifero. Negli anni ’90, quando è nata l’idea di Internet of Things (IoT) ci è stato promesso che all’inizio del ventunesimo secolo avremmo tutti avuto in casa dei frigoriferi connessi a Internet. Sarebbero stati capaci di dirci che avevamo bisogno di latte, uova o formaggio e li avrebbero ordinati direttamente al negozio. Nonostante questa promessa, i nostri frigoriferi non fanno ancora lo shopping. Abbiamo visto invece che IoT si è manifestata in un contesto completamente diverso. Abbiamo più possibilità di trovarla connessa al macchinario che produce il frigorifero, piuttosto che al frigorifero, in una nuova tendenza chiamata Industrial Internet of Things (IIoT). L’ubiquità della larghezza di banda, la capacità computazionale e le possibilità di stoccaggio quasi infinite a portata di mano grazie alla nuvola informatica sono state fondamentali per dare una spinta a questa tendenza tecnologica. Abbiamo iniziato ad avere un’idea di cosa sia possibile lo scorso anno. Si è manifestato nella ricerca di obiettivi come turbine a gas più efficienti, l’esigenza di gestire in tempo reale un parco di autotreni, oltre all’esplorazione di giacimenti di gas e petrolio. IIoT è persino più interessante del frigorifero connesso. A differenza di questo, IIoT sta già cambiando il modo in cui concepiamo e interagiamo con i macchinari, e sta cominciando a trasformare il modo in cui viviamo.

 

Industrial Internet of Things oggi

Molti cambiamenti attuati da IIoT sono stati impercettibili, ma possiamo citare parecchi esempi in cui questo trend tecnologico sta cambiando il mondo attorno a noi. Philips CityTouch è uno di questi. CityTouch è un sistema di illuminazione intelligente che permette alle città e alle periferie urbane di controllare l’illuminazione pubblica in tempo reale. Questo consente alle municipalità di mantenere certe strade ben illuminate per agevolare un forte traffico pedonale, accendere l’illuminazione pubblica in caso di maltempo, quando la luce naturale diventa pericolosamente fioca, o persino spegnerla, ad esempio nelle aree industriali all’infuori degli orari di lavoro. Si può inoltre modificare il colore dell’illuminazione per indirizzare sia il traffico pedonale sia quello automobilistico, ad esempio consentendo alle persone di seguire luci verdi per spostarsi senza problemi tra lo stadio di calcio e la stazione ferroviaria. Cominciamo già a incontrare questa tecnologia nelle città europee. Questo è possibile grazie all’adozione da parte di CityTouch della nuvola informatica come tecnologia di base per far funzionare il sistema ed estrarre un valore commerciale dalle masse di dati raccolti dai sensori nei sistemi di illuminazione.

L’ascesa di IIoT non sarebbe possibile senza la nuvola informatica. Quando si pensa che nella sola Gran Bretagna ci sono ben 5,6 milioni di lampioni stradali, se ciascuno di questi generasse ogni giorno un ammontare anche minimo di dati ci sarebbe una mole gigantesca di informazioni da trattare, stoccare e gestire. La nuvola sa restare al passo con questa crescita dinamica e aiuta a creare nuovi modelli economici. Quando un lampione stradale non è solo una fonte di illuminazione ma anche un termometro, un barometro e un sistema di rilevazione del traffico, aumentano le possibilità di migliorare la qualità della vita urbana grazie a questa rete di dispositivi connessi.

Un altro settore che sfrutta la nuvola informatica per dare un impulso a IIoT è l’industria petrolifera e del gas. Le società usano IIoT per gestire e acquisire dati provenienti da operazioni in luoghi remoti e spesso pericolosi per prendere decisioni più vantaggiose nell’esplorazione delle risorse. Un esempio è Shell, che utilizza dati provenienti da sensori sistemati nei pozzi per aumentare la produzione di petrolio e gas. Ogni sensore genera circa un petabyte di dati, mentre si stima che Shell abbia più di diecimila pozzi petroliferi. La gestione e l’analisi di questa mole di dati sarebbero state impensabili solo qualche anno fa, persino in un settore abituato a trattare grandi insiemi di dati come quello del petrolio e del gas. Ora, grazie al flusso costante di informazioni dai sensori nei pozzi assieme alla capacità computazionale della nuvola informatica, Shell è in grado di trasformare il modo in cui opera. Grazie all’accumulo di questi ricchi insiemi di dati, le trivellazioni invasive diventano ora l’ultima alternativa possibile. Vuol dire che i ricercatori e gli ingegneri possono dedicarsi alla scoperta di giacimenti petroliferi di qualità e passare meno tempo a trivellare in cerca di risorse che potrebbero non esserci, riducendo i costi e minimizzando l’impatto sull’ambiente.

Un altro settore dove troviamo l’ascesa di IIoT è quello delle utenze, che sono strettamente collegate all’industria del petrolio e del gas. L’esempio migliore è l’attività di General Electric (GE) in questo campo. GE è uno dei più grandi produttori di turbine al mondo ed  è responsabile per il 30% della produzione mondiale di energia elettrica. La società sta utilizzando IIoT per reinventarsi e, contemporaneamente, reinventare il modello economico del settore. Il gruppo utilizza centinaia di sensori e tecnologie avanzate di analisi dei dati per far funzionare le proprie a turbine a gas in modo più efficiente. Si stima che GE, grazie all’ampia portata dei suoi prodotti, potrebbe risparmiare centinaia di miliardi di dollari migliorando la produttività solamente dell’1%.

IIoT sta anche trasformando il settore manifatturiero, introducendo i sistemi in tempo reale nella catena di montaggio. Questo non solo porta al potenziamento della produzione e alla riduzione dei costi, ma anche a nuove opportunità commerciali. Tata Motors, uno dei più grandi produttori di veicoli commerciali, è un perfetto esempio. Tata Motors sta installando dei sensori nei suoi veicoli e ha perfezionato un servizio che permette agli operatori di grandi parchi di veicoli commerciali di monitorare il loro funzionamento e il loro utilizzo, oltre ad anticipare e prevenire potenziali guasti meccanici. I sensori possono essere impiegati per controllare il comportamento dei conducenti. Questo può a sua volta essere utilizzato dagli assicuratori per calcolare premi più vantaggiosi, portando a nuovi modelli commerciali non solo per il settore automobilistico, ma anche per quello assicurativo.

 

Industrial Internet of Things domani

Questi sono solo alcuni esempi del potenziale di IIoT. Grazie al potere computazionale della nuvola informatica unito a una rete di sensori, stiamo compiendo i primi passi verso quello che sarà possibile.

A mano a mano che ci addentriamo nel futuro, cominceremo a intravvedere nuovi tipi di sensori con nuove regole di funzionamento, creando una IIoT ancora più ricca, sostenuta dalla nuvola informatica. Una nuova tendenza che cominciamo a intravvedere è l’uso di videocamere come sensori. Una videocamera non è più un dispositivo che registra immagini, ma un sensore complesso che può monitorare un gran numero di punti dati allo stesso tempo. Nel caso di un veicolo, questo potrebbe essere una videocamera puntata sulle ruote per raccogliere dati sull’usura dei pneumatici, delle pastiglie e dei dischi dei freni, ma allo stesso tempo per verificare l’allineamento delle ruote, le sospensioni e la condotta di guida. Nel tradizionale modello di IIoT questo richiederebbe l’installazione di un sensore su ciascuno di questi componenti. Ma con la videocamera come sensore, e con la connessione alla nuvola informatica, tutte queste informazioni potrebbero essere raccolte e analizzate quasi in tempo reale per coadiuvare la guida dell’auto o permettere la manutenzione preventiva. Abbiamo visto solo la punta dell’iceberg.

Molte innovazioni spettacolari nel campo di IIoT non sono ancora state realizzate e i risultati di tutto questo avranno una ripercussione sulla vita quotidiana dei consumatori in modi che non possiamo immaginare, trasformando le nostre cucine, le nostre case e le nostre automobili. Vuol dire forse che non avremo mai dei frigoriferi connessi? Non credo. Abbiamo visto che la vera esplosione nel campo delle applicazioni IoT ha intrapreso un percorso diverso da quello che prevedevamo e non si limita al solo riordino automatico del latte quando rimaniamo senza. IIoT cambierà il modo in cui progettiamo i macchinari e i sistemi che questi compongono, dalle fabbriche agli aeroporti. Avremo una comprensione più profonda di questi sistemi per raggiungere una maggiore affidabilità ed efficienza. Questi cambiamenti sicuramente avranno ripercussioni sul modo  in cui viviamo e interagiamo con il nostro ambiente.

 

L’articolo è tratto da “Il bollettino n. 06 / 2017 — Connectivity”. Per scaricare la versione completa, visita la pagina Il Bollettino.